mercoledì 22 agosto 2007

Giallangolo

Estate, monologo in giardino osservando l’impianto di irrigazione che guarda caso irriga…

Cifo: - “Inseguo i miei sogni percorrendo sempre i medesimi isolati, svoltando gli stessi angoli, camminando sui miei passi, respirando aria che ormai è satura di anidride carbonica, lavandomi nelle stesse pozzanghere. Sono stanco, rincorro ombre di sogni dai contorni mutevoli, cicatrici spezzettate, che girano lungo strade e posti che girano su loro stessi, svoltando angoli sempre più gialli, ammalati alla bile, celati da una nebbia macchiata di porpora e leggera come la seta. Quando sono fortunato, ne vedo la forma, ne sento l’odore, a volte mi macchio del loro sangue, ma non li ho mai guardati negli occhi, non mi sono ancora innamorato di loro.
Rincorro macchie percorrendo strade e posti che girano su loro stessi, e a volte vedo ombre di tavole da surf, frisbee, barche a vela, forme femminili che si accarezzano e si baciano a vicende per sentire il calore sopra mani e labbra che altrimenti ghiacciarebbero, scorgo orme di baci che suonano rumori gommosi, ma non li vedo mai negli occhi; ad ogni fottutissimo angolo si generano, si plasmano, mutano approfittando della luce bianca che va e viene, rincorrendo a loro volta qualcosa che abbia minima parvenza di essenza. Fottuti angoli gialli!
Accellero, porto le miei pulsazioni a ritmi frenetici, corro, corro, ma anche loro accellerono, la nebbia diventa vermiglio, la vista mi si confonde, la nebbia è quasi arancio, non vedo più nemmeno gli angoli, rallento, mi fermo… Cammino sopra passi già fatti, talora più corti, talora più lunghi…
Un giorno, forse, volterò uno dei tanti angoli, e troverò quel che cerco, sarà l’inizio del mio volo, solo allora lancerò la mia moneta fatta d’aria, acqua e sogni.
Spero di non morire, prima che la mia fottutissima parabola non sia arrivata al punto di massima elevazione, allora lì per un istante eternamente fugace, saranno solo silenzio, terra arsa e fossati profondi intorno alla mia roccaforte di contemplativa felicità… Probabilmente, se avrò mai la fortuna di vivere quel momento, diventerò sordo, avrò occhi abbaglianti da 50000 W, mi ritroverò un cuore ciclotronico e braccia, dita e gambe di tungsteno e alluminio che finiscono in unghie di acciaio.. In quel momento, potrò correre i 100 m in 16 ms e sarò in grado di saltare su lune e satelliti accarezzando gli anelli di Saturno, ma sarò fermo, sfoggiando sorrisi ceramici e sguardi da lampione, lasciandomi sciogliere dentro da liquore e sangue caldo.”.

L’impianto termina, gli irrigatori tornano a nascondersi nella terra come talpe, portandosi dietro acqua e parole… L’erba profuma e la luce si diverte a giocare disegnando nelle goccie appese ai fili d’erba.
Sembra un sogno…

sabato 11 agosto 2007

La fine dello zoo di Cape-Town

Manila iniziò a raccontarmi del suo incontro con esponja, tralasciando i particolari.. Mi narrò che esponja, al momento del loro incontro era ridotto piuttosto male, ormai inevitabilmente uscito dai cinque minuti di celebrità e sobrietà della sua vita, era costantemente accompagnato da un'olezzo di gin e vagava come un ominide dal passo incerto e pesante per le banchine di Figuiera. Segnato com'era dalla vita e ormai considerato come un pazzo ubriacone meritevole di carità da quelli del porto, viveva cibandosi della bontà delle persone che lo circondavano.
Appena vide Manila interessarsi a lui non potè fare a meno di provarci con lei, incantato dal movimento, lento ma costante, del suo seno, e ancor di più stregato dalle sue parole che riflettevano un'interesse sano e genuino.
Chiarito l'equivoco grazie ad una bella manata ricevuta in pieno volto, esponja si sentì quasi in debito e sfoggiando uno sguardo ricco di calma ed incredibile lungimiranza sporcato da una tinta di mistero e di mistico iniziò a raccontarle con una voce degna di un 'C'era una volta...' le tre rivelazioni giornaliere della sua ostrica....

A questo punto Manila interruppe la sua narrazzione e quasi urlante, o meglio strepitante, quasi delirante come per richiamare una classe di allievi irrimediabilmente distratti gridò:

"è il tuo futuro" .

Non fui abbastanza abile da nascondere il mio sgomento, dovuto principalmente al fatto che prima di allora ero convinto che Manila non fosse in grado di alzare la voce...
Dopo pochi istanti di silenzio quasi glaciale, degno di un western sotto il sole di Sergio Leone, mormorò:

"Your future".

La cosa mi fece sorridere ma riusciì a nasconderlo, o almeno credo.

Mi raccontò che nel 2013 a seguito dell'innalzamento delle temperature, dell' effetto serra e di altri fenomeni naturali, si sarebbe distaccata completamente la Groenlandia e che quindi improvvisamente si sarebbe ritrovata a solcare l'oceano come un qualsiasi peschereccio di nome "Queen II" nell'oceano Atlantico.
La sua navigazione durò pochi giorni fino a quando andò a cozzare contro il Sudafrica provocando relativamente pochi danni, tra cui però la completa distruzione dello zoo di Città del Capo. Questo avvenimento creerà diversi problematiche e sarà causa di grossi litigi internazionali. Nello zoo oltre a maree di scimmie e custodi, infatti sarà presente Moki, un esemplare unico di giraffa completamente nera e con le macchie gialle... Moki, all'epoca dei fatti sarà già divenuto il simbolo del Sudafrica e una delle sue principali fonti di sostentamento.. A causa infatti delle sua vita un pò dissoluta e della sua evidente e naturale stranezza, sarà per anni protagonista assoluto dei tg di mezzo mondo, tra cui il professionalissimo Studio Aperto, che pagherranno fior fior di diritti per poter parlare di lui..
Egli sarà personaggio principale infatti di servizi riguardanti gli animali e le loro stranezze, e della cronaca rosa, poichè in quanto personaggio celebre a lui saranno accostate celebrità più o meno di passaggio tra le quali si possono annoverare:

- Elisabetta Canalis durante le riprese di un film con De sica ambientato in Sud Africa;

- Pamela Anderson in cerca di nuovi filmati scandalistici;

- Sophie Marceau in cerca di rilancio;

-Elton John in cerca di nuove eperienze.

La morte di Moki, che, a dir il vero, nel 2013 godrà già di una salute cagionevole a cause delle 70 Camel che fumerà giornalmente, creerà tensioni tra Danimarca e Sud Africa di dimensioni stratoseferiche che tuttavia saranno placate dall'intervento delle due superpotenze Cina e Usa.

Mi raccontò inoltre che in quell'anno la più grande manifestazione canora d'Italia (Sanremo o Pegorock?) sarà presentata e vinta da Berlusconi al ritmo di "Forza Italia".
Vallette per l'occasione saranno il riciclato Mike Buongiorno e la classica supergnocca che dovrà distogliere l'attenzione dalla pochezza dei testi e calamitarla sulla incredibile rotondità della linea che ne delimita il volume; linea che diventa qualora chicane, curva, rettilineo in maniera nitida e straordinariamente perfetta a seconda dei vari punti del corpo..

Iniziò poi a raccontarmi che io sarei andato a vivere in Svezia iniziando un'attività riguardante la produzione di scale a chiocciola o cose similari quando ad un tratto mi squillò il cellulare...
Mi voltai e risposi..


-"Si..".


Era il cifo, un amico che chiamava per sapere che fine avessi fatto. Mi rivoltai e Manila non c'era più, forse stufa del mio atteggiamento superficiale e strafottente o forse presa dalla sete dovuta ad un'ora ininterrota di chiacchierata.. La cercai con lo sguardo volgendomi prima a destra ed incontrando solo case, cancelli e lampioni, e poi a sinistra dove la vista dell'orizzonte era negata solo da un grosso edificio storico di color mattone. Tuttavia di lei non vi era più traccia.


-"Cifo ci sei ancora? Ordinami ,per favore, un caffé ed una sambuca. Sto arrivando..".


Mi rimisi il telefono in tasca ed iniziai ad incamminarmi verso il solito bar.
La strada era di nuovo solo mia e per pochi istanti il mondo sembrava girasse solo per me..
Assaporavo l'odore di umido provenire dall'asfalto pitturato a chiazze dalle pioggie del pomeriggio quando decisi che quella storia, Manila, eponja, l'ostrica, Moki sarebbero stati soltanto miei e che solo così non li avrei persi con un folata di vento autunnale o con una pioggia estiva, solo così sarebbero stati miei per sempre.