domenica 31 agosto 2008

Ritrovarsi

La saliva si bagna di sangue, sono anni di apnea e torno a respirare. Sono nato per vivere e non viceversa. Sento, ascolto, sorrido stupidamente vedendo che il mio braccio riflesso nel monitor sembra più grosso e molto più agricolo. Torno a provare qualcosa, mi emoziono per nulla, sono una quindicenne isterica al concerto di una band del cazzo!! Odoro il profumo di sedili nuovi e mi viene da pensare che in fondo è giusto essere felice per così poco. Il mio stomaco diventa un vortice color arcobaleno. Sento il sangue che pompa nel mio pene che struscia contro il cotone delle mutande . Sorrido allargando leggermente la mia bocca. I miei occhi ripredono quota, soprattutto nella zona vicino alle tempie, si allungano fino a diventare le ali di un gabbiano che inizia a volare ridicolizzando la realtà e burlandosi della sua bidimensionalità e rivedicando la maestosità dei sogni. Ritrovo costellazioni tra i nei, tra le luci di un piccolo paese umido, tra le macchie d'acque di un finestrino posteriore. Vedo la mia ombra e la risento vicina dopo tanto tempo. Sento l'aridità nelle mie guancie, sorrido delle formiche sulle gambe e del dolore sul tallone destro che deve sopportare il peso di entrambe le gambe accavalate. Mi accorgo che sorrido perché sto scrivendo in tempo reale, come un tredicenne... Ho ritrovato la voglia di guardare fuori da un finestrino posteriore e sinceramente meglio di così questa sera proprio non poteva andare.