domenica 8 giugno 2008

Si dai, meglio un Tum-Tum di un Ciuf-Ciuf..

Inscatolati. Ci sentiamo piccoli trenini elettrici che girano in una scatola di color blu chiaro. Ci deve essere un piccolo buco nella scatola ma possiamo solo immaginarlo. Le nostre traiettorie, che non si schiodano dai bordi della scatola se non in curve dal raggio molto piccolo che ci evitano di fare frontali negli angoli, non ci permettono di vedere la luce che da un senso alla nostra vista. Passiamo sempre lì, e la cosa si nota perché anche se non ci sono binari la scatola inizia ad essere un pò consumato e il blu chiaro un pò opaco sta diventando sempre più scuro e lucido, si contorce, si sgretola sotto la nostra ferraglia. Ci divertiamo spesso a cambiare gli ornamenti e della nostra locomotiva, cambiando le combinazioni tra rosso e nero, mettendoci qualche spruzzo di giallo che richiami l'oro là sulle finiture senza esagerare per non sembrare troppo finti, pacchiani. Le curve, fatte lentamente ci danno una sensazioni di ebbrezza, un senso di cambiamento che però è statico, immobile. In fondo la curva è solo un tratto prima di un'altro immenso rettilineo. A volte siamo vagoni neri con ornamenti rossi, a volte siamo carrozzoni lunghi e bassi per sedici squadroni di nani fascisti in missione contro la strega con bacinelle di olio di ricino. A volte siamo più colorati, pieni di finti Paul Gauguin e di vere balinesi con i loro culoni e tettone materni. Dipende. Se siamo veramente fortunati dopo una curva ci trasformiamo in palline rimbalzine, con sfumature bianche ingiallite dal tempo e rosa e iniziamo a girare senza controllo, agitati, ebbri, trasandati, sporchi, tocchiamo nuovi punti della scatola e ci sporchiamo tirando su polvere che giace lì da anni. Ci sporchiamo ma continuiamo, lerci e grigi, palline invecchiate. Spostandoci ci capita di visitare posti talmente luminosi, che distogliamo lo sguardo per non giocarci le nostre pupille che ora si contraggono a fatica. Ci capita di vedere il buco da dove entra la luce e iniziamo a roteare più forte. Abbiamo la sensazione, non comprovata dai fatti, che così riusciremo a passare dal buco. Non riusciamo a vederlo, è troppo luminoso per noi, ma ci crediamo, ci speriamo, ci tentiamo. Crediamo che la bellezza e la pioggia non siano altro che stati d'animo. Rimbalzo.... Rimbalzo.... Rimbalzo....