martedì 18 settembre 2007

Bar, Baubar, Babar *

Il bar è semipieno. Sedie nude che mostrano disinvolte le loro curve, i loro schienali, le loro gambe e il loro grembo abbandonando finti pudori privi di significato, sono affiancate da sedie che si vestono di uomini, si ricoprono di sudore, carne, sogni e anime come per celare la loro essenza plastica e da altre che spoglie si celano come corpi timidi in un bagno notturno.

Io, il Cifo e il Basa siamo seduti ad un tavolo a sorseggiare bevande tra loro diversissime; sono magenta, giallo e ciano. Riempiamo il tempo saturando l’aria di parole e inoltre il Basa si diverte a costruire un castello utilizzando bottigliette di birre come torri e costruendo le mura con pacchetti di sigarette.. Utilizza pacchetti normali, generalmente vuoti reperiti in giro per il bar e li alterna a pacchetti pieni di Marlboro 100’s, provenienti da una mezza stecca reperita dalla sua macchina, per simulare i merli.. Poiché le 100’s non bastano lascia semi-aperti alcuni pacchetti di sigarette normali in modo che si veda la diversità e ricordino i merli… La costruzione è quadrata di 5 x 5, per un totale di 24 pacchetti di sigarette, 4 bottigliette di Ceres, e un tovagliolo di carta instabile come ponte levatoio..
La cura che ci mette il Basa è veramente ammirevole, come se volesse trasmettere un po’ della sua unta vitalità all’opera, come se la precisione potesse animarsi plasmandosi in mura di roccia, tetti di paglia e in odori di sterco, fango e sangue..

Il barman, detto ‘lo smilzo’, fuma tranquillamente sull’uscio della porta, guardando il sole che scivola sotto coperte rosse aprendo la porta alla malinconia…
Nonostante la sua magrezza trasporta un bagaglio enorme di mistero e stranezze. Nessuno sa da dove viene. Su di lui circolano varie leggende come quella che lo vuole in una scuola media dei Balcani utilizzato come strumento per proiettare i lucidi, oppure quella che lo vuole impiegato come asse da pasta alla Barilla, oppure quella che lo vede come comandante di un’unità speciale esperta in mimetizzazioni nei Seals.
Nessuno crede a queste storie, però in fondo un po’ tutti qui sperano che lui sia tutto questo…
Il suo sguardo si perde nel fumo della suo sigaretta, come fosse figlio del suo passato..

Al tavolo appena fuori, quattro persone sminuzzano la vita e se ne giocano qualche pezzetto, suonando campane, sguainando spade, sventolando bastoni e legando infine la loro sorte ad una gallina incoronata e senza terra.

Poco più in là altre cinque persone sedute in fila come in attesa di qualcosa senza contorno… Sembrerebbe una formazione in attesa di cantare l’inno nazionale, se non fosse per la forma fisica, inadatta a qualsiasi tipo di competizione sportiva se si escludono le gare di hot-dog, le quali peraltro dubito siano introdotte da inni nazionali..

Raggi di aranciata trafiggono le finestre e un piccolo cerchio ambrato colora il fondale del mio bicchiere. Il sole inizia a salutare la luna, mentre le lancette dell’orologio indicano le 7 e cinque tagliando a metà il quadrante come fossero un filo si seta su cui vacilla il giorno. Ormai è tempo che la luna mi accompagni a casa; il bar è semivuoto.

*Capisco da me che sia un titolo del cazzo, però mi soddisfa moderatamente il fatto di essermi ricordato una cosa del tutto insignificante come Babar…