...Cominciò a raccontare e subito mi resi conto che l'impegno che mi ero preso avrebbe rubato molti minuti alla mia serata, tuttavia la cosa non mi agitava più di tanto; le uniche cose che avevo scelto di non fare in ritardo nella mia vita erano nascere e morire... Iniziò dicendo di essere una ragazza di origini portoghesi di nome Manila. A dire il vero, sono tutt'altro che certo del nome, assorto com'ero dalla considerazione che me ne stavo per andare senze nemmeno averla salutata:"Sei veramente uno stronzo menefreghista... Tua madre ha ragione!".
Dapprima mi raccontò anche qualcosa di come trascorreva il tempo tra la sveglia e il riposo, su cui non mi dilungherò perché interessante come il numero di fette di prosciutto di Parma necessarie a formare un'etto.
Successivamente sfoggiò la sua ugola per raccontarmi di un tale Josè Francisco Burrocacao, per qualche tempo protagonista assoluto dell'ultimo servizio del notiziario serale in Portogallo.
Egli, altrimenti noto come esponja, perchè amante più della vita che della scienza e di rimando innamorato del vino e non dell'enologia, doveva la sua fugace fama alla sua abilità, vera o presunta, di conoscere il futuro.
Nato nei pressi di Peniche, all'età di 17 anni era fuggito di casa per trasferirsi a Figueira da Foz, maggiormente attratto dal nome della cittadina atlantica e consapevole che la pescosità delle ostriche fosse maggiore in quelle zone. Cresciuto in una famiglia di pescatori, fin da piccolo era stato allevato con colazioni, pranzi, cene, spuntini, colazioni, merende e colazioni a base di merluzzo e triglia naturalmente inzuppate di vino e contornate da porto.
Fortemente innamorato del mare e della salsedine ma ormai intimamente disgustato dall'odore di pesce soprattutto quando questo si sposava con le prime luci dell'alba, fuggì di casa portando con sè l'idea di sopravvivere cercando perle nelle ostriche.
Visto lo scarso successo dell'iniziativa, si era dovuto prestare ai lavori più umili tra i quali il cartello umano per un ristorante etnico ed il ballerino di cancan in un locale frequentato da personaggi dalla dubbia identità sessuale.
La sua vita si stava consumando circondata da problemi, sale, acqua, raggi di sole, pelle bruciata, finocchi e piatti a base di cuscus fino a quando un giorno avvenne....
In una delle sue tante, e generalmente fallimentari, ricerche, esponja trovò, appoggiata sul fondale, la cosa che aveva bramato più a lungo nella sua vita: un'ostrica contenente la preziosa biglia...
L'iniziale sorpresa lo sospinse fino al primo negozio di liquori dove comprò una bottiglia di porto.
Quella sera le sue vene si riempirono di alcol e di gaudio a tal punto che si dovette accasciare sul grezzo legname che formava le banchine del porto...
Assalito dal caldo e da una sete incolmabile, si risvegliò ritrovandosi una bocca vinilica e capelli acrilici.
Si dissetò, si riprese e si diresse nel luogo dove aveva riposto l'ostrica la sera prima.
Appena arrivato venne accolto da una voce gracchiante: era il prezioso mollusco!!!
L'ostrica offriva in cambio della sua sopravvivenza tre scorci di futuro al giorno, con l'uniche limitazioni che questi erano casuali e appartenenti alla medesima annata.
Esponja, più attento a smaltire la sbornia che alle parole del mollusco, pescò nella laringe quattro numeri e li disse: "2013!". Mentre si accarezzava il viso tastando i solchi lasciati dalla durezza del giaciglio della notte precedente, ignorava cosa aveva fatto...
Aveva trovato la sua stella polare e non la riconesceva; si sfregava la barba e non la vedeva.
Si stropicciava i capelli. Forse non poteva saperlo, forse non doveva..
venerdì 6 luglio 2007
Esponja, il pescatore d'ostriche portoghese
Pubblicato da
cantagallo
alle
14:55
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4 commenti:
"Sei veramente uno stronzo menefreghista...". Pensa che domani mi schianto in macchina col Molinari
Avanti con questi tre scorci, sono curioso.
quando hai finito la trilogia ho da proporti una collaborazione. Ma la ragazza con i palantaloncini bianchi...
Mi devi presentare questo tipo, magari ha qualche aggancio per farmi diventare cartello umano a Londra.
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